“Primo Passo”

Primo Aprile. Primo articolo. Primo passo.

E non potevo che cominciare dall’inizio, dalla prima macchina fotografica, quella vecchia, minuscola, un pò rovinata. Dimenticata (o custodita) in un cassetto del salotto di casa. Comet Bencini – made in italy – ben leggibile, su un misto di nero ed argento opaco. Era stata la macchina fotografica di mio padre, della sua giovinezza, dei suoi viaggi, del diventare genitore, dei primi sorrisi dei suoi figli. “La migliore” direbbe Lui. In effetti, a giudicare da quelle foto un pò retrò tirate fuori da una pellicola 127 mm, deve aver dato grandi soddisfazioni. Così ho cominciato: guardare il mondo attraverso quel minuscolo foro è stato prima un gioco, poi una passione. Adesso è una scelta. E nonostante tutta la tecnologia a portata di mano, i corpi macchina, i super obiettivi, i filtri, i file raw, la post produzione, i flash, gli zaini pieni zeppi di strumenti, non posso mai fare a meno di sbirciare prima il mondo da quel mirino infinitamente piccolo. Perchè così ho cominciato, perché mi fa sentire vero, lontano dagli schemi, dalle regole, dalle perfezioni (che diciamocelo, sono insopportabili: quando abbiamo smesso di meravigliarci davanti alle imperfezioni? quando abbiamo smesso di innamorarci dei difetti? quand’è che abbiamo rinunciato al particolare unico per scegliere questa bellezza conforme ad uno standard? Soprattutto, perché l’abbiamo fatto?).

E’ cominciato così questo viaggio: un punto di partenza, un itinerario pieno di improvvisazioni e mille mete diverse.

“Partiamo”Comet Bencini

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